Nessuno è come sembra, ma dobbiamo mantenere le apparenze per sopravvivere
venerdì 29 giugno 2012
Massacri di San Polo e Civitella in Val di Chiana (Arezzo, Italy) - 29 J...
Il 18 giugno del 1944 è una giornata in cui il caldo è già notevole, quattro giovani soldati della della Wehrmacht si recano nel circolo ricreativo di Civitella in Val di Chiana un comune in provincia di Arezzo, per dissetarsi, fra i clienti del locale ci sono alcuni partigiani, che imbracciano i loro fucili e fanno fuoco sui soldati tedeschi, uccidendone due sul colpo e ferendone gravemente un terzo che muore poco dopo. Il comando tedesco della divisione Hermann Göring che è a Civitella lancia un ultimatum alla popolazione del comune, entro 24 ore vogliono sapere il nome dei partigiani che hanno ucciso i loro commilitoni altrimenti ci sarebbe stata una rappresaglia. Contemporaneamente i tedeschi iniziano a fare delle perquisizioni e degli interrogatori alla popolazione sia di Civitella che di due località nelle vicinanze Cornia e San Pancrazio. Gli ufficiali della Wehrmacht non ottengono niente ne con la perquisizioni ne con gli interrogatori delle persone che sono rimaste, difatti in molti per il timore della rappresaglia sono già fuggite nelle zone montuose e boschive che ci sono nel luogo. Allo scadere dell'ultimatum scatta la trappola organizzata dai tedeschi, che subito non fanno nulla e tranquillizzano la popolazione che non ci sarebbe stata nessuna rappresaglia, passano alcuni giorni in cui la situazione sembra tornata alla normalità e purtroppo molti degli abitanti che erano fuggiti vista la calma rientrano nelle loro case. Il 29 giugno è la festa dei SS. Pietro e Paolo, la maggior parte delle persone è in paese, in pochi si sono recati al lavoro nelle campagne o nei boschi. La Chiesa di Santa Maria Assunta è piena di fedeli che si accingono a seguire la Santa Messa, quando uno dei tre plotoni di tedeschi che erano partiti dai loro appostamenti fa irruzione nella chiesa, dividono i presenti in gruppi di poche persone e li uccidono sparandogli alla nuca, finito il massacro il plotone tedesco incendia le case di Civitella, e così uccidono anche quelle persone che avevano cercato rifugio nelle loro case. Gli altri due plotoni di tedeschi imperversano sugli abitanti di Cornia e San Pancrazio. Durante quella tragica giornata muoiono 244 civili di tutte le età e sesso, 115 a Civitella, 58 a Cornia e 71 a San Pancrazio.
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