Nel 17° anniversario del massacro di Srebrenica, 8mila morti, in Bosnia i sopravvissuti hanno camminato di nuovo lungo la strada della morte. Una marcia di 110 km da Srebrenica a Tuzla. È il percorso che fecero nel 1995, sotto i costanti bombardamenti e le imboscate dei soldati serbo-bosniaci.
“Il più antico diritto umano è quello a una degna sepoltura e ad avere una memoria del defunto e dei nostri parenti morti – dice il diplomatico austriaco Valentin Inzko, uno degli amministratori internazionali della Bosnia – Per questo siamo venuti qui a Srebrenica, per esprimere solidarietà a chi è sopravvissuto e alla stessa Srebrenica”.
Lunedì sera al memoriale di Potocari sono arrivate le salme delle 520 vittime identificate quest’anno. Ancora oggi, questa terra continua a restituire ossa umane a cui si deve dare un nome
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