"Liberi Tutti"
Il secondo blogging day, nasce per dare spazio e voce non solo a Rossella Urru ma a tutti i sequestrati italiani
Rossella: la solidarietà e la mobilitazione dei blogger alla vigilia del suo 30° compleanno - di Ottavio Olita, sede Rai per la Sardegna, per Tg3Web e Articolo 21
A Genova, nel cuore del grande corteo organizzato da “Libera” per la diciassettesima giornata di lotta contro tutte le mafie, un grande striscione ha ricordato che Rossella Urru, ragazza espressione di quella “meglio gioventù” che tanto onore fa all’Italia, è ancora nelle mani dei suoi rapitori nel deserto nordafricano. E “Rossella Libera” è lo slogan che oggi, 19 marzo, invaderà internet grazie al secondo ‘blogging day’ organizzato dal popolo della Rete. Domani sarà il 30° compleanno di Rossella alla quale indirizziamo fin da oggi i nostri più affettuosi auguri.
C’era anche attesa per quel che avrebbe detto il Papa, domenica, all’Angelus recitato dalla finestra del Palazzo Apostolico su Piazza San Pietro perché nel corso della settimana, ricevendo una delegazione della diocesi oristanese, della quale Rossella fa parte perché la sua famiglia risiede a Samugheo, Benedetto XVI aveva assicurato preghiere e ricordo per la cooperante del Cisp da 146 giorni nelle mani di chi l’ha sequestrata insieme con due colleghi spagnoli. Nel suo discorso il Papa ha parlato degli operai Alcoa, la multinazionale che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Portovesme, nel Sulcis, e della tutela dell’irrinunciabile bene acqua, ma non di Rossella. Forse quel silenzio può interpretarsi positivamente, perché nei giorni scorsi il ministro degli esteri italiano, Terzi, aveva affrontato la questione con il suo omologo algerino; oppure ha voluto essere un segno di non ingerenza nel lavoro diplomatico svolto dall’Italia.
Quel che è certo è che prosegue in tutta Italia la grande mobilitazione a sostegno di Rossella e della sua famiglia che, nonostante la condizione di ansia, incertezza, paura, vissuta da quasi cinque mesi ha dato un segno di grande sensibilità inviando un messaggio di vicinanza e cordoglio ai familiari dell’ingegner Lamolinara, l’ostaggio ucciso in Nigeria nel corso di un blitz delle forze speciali britanniche; quel messaggio è stato letto in chiesa, durante i funerali della vittima.
Rossella Urru e le sue scelte, così come i comportamenti dei suoi familiari e la partecipazione del mondo del lavoro, della chiesa, dell’associazionismo, e non da ultimo del web, sono tutti elementi che concorrono a definire con esattezza il valore dell’impegno per la solidarietà, modello di vita che si contrappone agli egoismi del liberismo senza regole e che può aprire la strada a forme di sviluppo, collaborazione, cooperazione tra i popoli utili a dare nuova speranza al futuro economico e sociale dell’umanità.
A Genova, nel cuore del grande corteo organizzato da “Libera” per la diciassettesima giornata di lotta contro tutte le mafie, un grande striscione ha ricordato che Rossella Urru, ragazza espressione di quella “meglio gioventù” che tanto onore fa all’Italia, è ancora nelle mani dei suoi rapitori nel deserto nordafricano. E “Rossella Libera” è lo slogan che oggi, 19 marzo, invaderà internet grazie al secondo ‘blogging day’ organizzato dal popolo della Rete. Domani sarà il 30° compleanno di Rossella alla quale indirizziamo fin da oggi i nostri più affettuosi auguri.
C’era anche attesa per quel che avrebbe detto il Papa, domenica, all’Angelus recitato dalla finestra del Palazzo Apostolico su Piazza San Pietro perché nel corso della settimana, ricevendo una delegazione della diocesi oristanese, della quale Rossella fa parte perché la sua famiglia risiede a Samugheo, Benedetto XVI aveva assicurato preghiere e ricordo per la cooperante del Cisp da 146 giorni nelle mani di chi l’ha sequestrata insieme con due colleghi spagnoli. Nel suo discorso il Papa ha parlato degli operai Alcoa, la multinazionale che ha deciso di chiudere lo stabilimento di Portovesme, nel Sulcis, e della tutela dell’irrinunciabile bene acqua, ma non di Rossella. Forse quel silenzio può interpretarsi positivamente, perché nei giorni scorsi il ministro degli esteri italiano, Terzi, aveva affrontato la questione con il suo omologo algerino; oppure ha voluto essere un segno di non ingerenza nel lavoro diplomatico svolto dall’Italia.
Quel che è certo è che prosegue in tutta Italia la grande mobilitazione a sostegno di Rossella e della sua famiglia che, nonostante la condizione di ansia, incertezza, paura, vissuta da quasi cinque mesi ha dato un segno di grande sensibilità inviando un messaggio di vicinanza e cordoglio ai familiari dell’ingegner Lamolinara, l’ostaggio ucciso in Nigeria nel corso di un blitz delle forze speciali britanniche; quel messaggio è stato letto in chiesa, durante i funerali della vittima.
Rossella Urru e le sue scelte, così come i comportamenti dei suoi familiari e la partecipazione del mondo del lavoro, della chiesa, dell’associazionismo, e non da ultimo del web, sono tutti elementi che concorrono a definire con esattezza il valore dell’impegno per la solidarietà, modello di vita che si contrappone agli egoismi del liberismo senza regole e che può aprire la strada a forme di sviluppo, collaborazione, cooperazione tra i popoli utili a dare nuova speranza al futuro economico e sociale dell’umanità.
Nessun commento:
Posta un commento