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giovedì 4 aprile 2013

4 aprile 1944 entra in funzione il forno crematorio alla Risiera di San Sabba




Il crematorio fu testato il 4 Aprile 1944 con l’incinerazione di 70 corpi. Dal 20 Ottobre 1943 fino all’inizio del 1945 circa 25,000 partigiani ed Ebrei furono interrogati e torturati all’interno del campo. 3,000 – 5,000 di loro vennero uccisi, mediante fucilazione, percosse, o nei furgoni a gas.
Lo staff di Globocnik consisteva principalmente di Tedeschi. Dall’ Ottobre 1943 al Maggio 1944 l’SS-Obersturmbannführer Christian Wirth fu comandante del campo. In seguito alla sua uccisione da parte dei Partigiani il 26 Maggio 1944, l’SS-Obersturmbannführer Dietrich Allers divenne il comandante fino alla dissoluzione del campo nell’Aprile 1945.
Nel tardo Aprile 1945 i partigiani jugoslavi si prepararono a conquistare Trieste. Di conseguenza, il 29 Aprile i Tedeschi fecero saltare in aria la ciminiera e il crematorio, allo scopo di nascondere le tracce dei loro crimini. Il personale tedesco fuggì. Alcuni di essi furono condannati in contumacia, ma mai furono portati davanti ad un tribunale in un “Processo della Risiera di San Sabba”.
Il processo per i crimini commessi alla Risera di San Sabba iniziò il 16 febbraio 1976 davanti alla Corte d’Assise di Trieste presieduta da Domenico Maltese; giudice a latere fu Vincenzo D’Amato, pubblico ministero Claudio Coassin. Gli avvocati coinvolti nel processo furono 30, in rappresentanza di 60 parti civili. La gabbia degli imputati rimase vuota in quanto i due imputati non poterono venire estradati dato che gli accordi italo-tedeschi prevedevano tale istituto solo per i crimini commessi dopo il 1948, senza contare che uno – Augusti Dietrich Allers – morì nel 1975. L’altro, Joseph Oberhauser, continuò a vivere indisturbato a Monaco lavorando in una birreria fino alla morte avvenuta nel 1979. Hans Dietrich Allers (1910-1975), avvocato, iscritto al Partito nazionalsocialista tedesco e membro delle SS, aveva partecipato come militare (51º Reggimento di Fanteria) alla guerra in territorio francese (1940) e poi nel territorio del Governatorato Generale di Polonia. Per alcuni mesi aveva lavorato alla Cancelleria del Führer, come giurista, e dal 1941 fu attivo a Berlino, nella Tiergartenstrasse 4 (sede dell’Aktion T4, programma di sterminio sistematico di disabili nel III Reich che determinò la morte di 80.000 persone). Giunse a Trieste nella primavera del 1944, quale Comandante dell’Einsatzkommando Reinhard, in sostituzione di Christian Wirth, ucciso dai partigiani. Joseph Oberhauser (1915-1979) giunse a Trieste nel settembre 1943, con il grado di sottufficiale, ottenuto per l’attività svolta nel Lager di Belzec (Polonia) quale membro dell’Einsatzkommando Reinhard, addetto all’eliminazione di ebrei. In precedenza aveva lavorato nelle località di Grafeneck, Brandenburg e Bernburg, centri destinati all’eutanasia (Aktion T4). A Trieste divenne comandante della Risiera di San Sabba in sostituzione di Gottlieb Hering.
Davanti alla Corte sfilarono 174 testimoni, i sopravvissuti alla Risiera di San Sabba e i parenti delle vittime, costituitesi parte civile; cinque storici: Enzo Collotti, Tone Ferenc, Mario Pacor, Galliano Fogar e Teodoro Sala. Le deposizioni dei membri dell’Einsatzkommando Reinhard, acquisite dai giudici tedeschi in Germania, vennero lette in aula per la loro rilevanza processuale.
Il 29 aprile 1976 la Corte emise la sentenza: il procedimento contro Dietrich Allers venne dichiarato nullo per avvenuta morte dell’imputato, mentre Joseph Oberhauser fu condannato all’ergastolo in contumacia. La condanna venne confermata dalla Corte d’appello nel 1978.

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