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venerdì 5 aprile 2019

SALO’: REVOCARE LA CITTADINANZA ONORARIA A MUSSOLINI NEL COMUNE SIMBOLO DELLA RSI

Il consiglio comunale di Salò sarà chiamato nei prossimi giorni ad esprimersi sulla richiesta di un consigliere di opposizione Stefano Zane a nome della sua lista Scelgo Salò, di revocare la cittadinanza onoraria che il commissario prefettizio con un decreto conferì a Benito Mussolini.
La vicenda assume un particolare risalto simbolico-politico perchè il comune gardesano è considerato, vedremo se a torto o a ragione, la capitale della Repubblica sociale italiana, costituita dal Duce su volere di Hitler dopo l’armistizio firmato dal Regno d’ Italia con gli Alleati l’8 settembre 1943.
Ma ha  senso togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini dopo così tanti decenni e considerato che le amministrazioni dopo la Liberazione , anche guidate da ex partigiani,  non l’hanno fatto?
Questa discussione potrebbe presto interessare anche la città di Brescia, dove non è ancora chiaro se il duce abbia ancora la cittadinanza onoraria datata 1924 o se questa sia stata cancellata dal sindaco della Liberazione Ghislandi.
Abbiamo sviscerato la questione in una trasmissione, allargando la riflessione ad altri aspetti: le reazioni scatenatesi, le attività del Centro studi sulla Repubblica sociale di Salò e della sezione a questa dedicata del Museo cittadino, Musa; del rischio che Salò diventi la Predappio del Garda e dell’eredità lasciata dall’esperienza della Rsi nella zona del lago e nella provincia bresciana; ci siamo avvalsi dei contributi di Stefano Zane, consigliere comunale con tradizione famigliare partigiana e antifascista; di Antonio Bontempi presidente dell’Anpi medio Garda e di due storici, studiosi del fascismo e della Resistenza: Mimmo Franzinelli e Paolo Corsini, ex sindaco di Brescia Ascolta o scarica

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