E’ molto importante superare le frontiere, tutti i paesi tutti i luoghi hanno la loro attualità e tu puoi protestare ma quando superi le frontiere allora davvero diventi forte…Il 24 gennaio sarà l’ ultima, sarà la fine…”Questo era il video appello di Pinar Salek, prima della condanna definitiva al carcere a vita: ergastolo per terrorismo…perseguitata dal governo turco per le sue idee femministe, antimilitariste e di solidarietà alle popolazioni curde e armene in lotta per l’autodeterminazione. Il processo nei suoi confronti era iniziato nel 1998.
In breve: “la polizia che l’aveva arrestata voleva che lei facesse i nomi delle persone intervistate nell’ ambito di un progetto di ricerca sulla questione curda. In carcere si rende conto, guardando la televisione, di essere accusata di un attentato dinamitardo che aveva causato la morte di sette persone , il 9 luglio 1998, al mercato delle spezie a Istanbul. In seguito, i rapporti degli esperticonclusero che l’esplosione non era dovuta a una bomba ma alla deflagrazione accidentale di una bombola di gas. Inoltre, l’uomo che affermava di avere messo questa « bomba » con lei, ha riconosciuto di avere mentito sotto tortura. Pinar Selek rimane due anni e mezzo in carcere, viene liberata nel dicembre del 2000 e venne definitivamente assolta nel 2006 dopo un processo che dura più di cinque anni. Malgrado le pressione subita, si è sempre impegnata e a cofondato nel 2001 la cooperativa di donne Amargi…”
In breve: “la polizia che l’aveva arrestata voleva che lei facesse i nomi delle persone intervistate nell’ ambito di un progetto di ricerca sulla questione curda. In carcere si rende conto, guardando la televisione, di essere accusata di un attentato dinamitardo che aveva causato la morte di sette persone , il 9 luglio 1998, al mercato delle spezie a Istanbul. In seguito, i rapporti degli esperticonclusero che l’esplosione non era dovuta a una bomba ma alla deflagrazione accidentale di una bombola di gas. Inoltre, l’uomo che affermava di avere messo questa « bomba » con lei, ha riconosciuto di avere mentito sotto tortura. Pinar Selek rimane due anni e mezzo in carcere, viene liberata nel dicembre del 2000 e venne definitivamente assolta nel 2006 dopo un processo che dura più di cinque anni. Malgrado le pressione subita, si è sempre impegnata e a cofondato nel 2001 la cooperativa di donne Amargi…”
Nessuna delle grandi organizzazioni umanitarie ha lanciato un appello per firmare in nome dei diritti umani e a suo nome, per farsi sentire decisamente dai Tribunali turchi e nessuno dei grandi Media ha messo la notizia in prima pagina, ce ne sono sempre delle altre ben più importanti e che fanno audience. Io chiedo a tutte e tutti di far conoscere la Storia di questa Donna, perseguitata da 14 anni, fino a questa disumana e assurda sentenza, e di renderci attivi.
I Media siamo anche noi. A FIANCO DI PINAR
Doriana Goracci
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