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lunedì 27 agosto 2012

Isernia: l’ordine pubblico protegge Casapound e condanna gli antifascisti

Isernia: l’ordine pubblico protegge Casapound e condanna gli antifascisti



















Incredibilmente, il Tribunale di Isernia ha condannato a una settimana di carcere - poi tramutata in multa - sette attivisti che nel settembre dello scorso anno contestarono una iniziativa dei fascisti di Casapound intonando 'Bella Ciao'.


Mentre partecipavano ad una manifestazione di protesta contro una iniziativa di Casapound – i ‘fascisti del terzo millennio’, per loro stessa ammissione – hanno deciso di intonare Bella Ciao. Venerdì il Tribunale del capoluogo molisano li ha voluti ‘omaggiare’ di una settimana di carcere, convertita poi in una multa di 1350 euro a testa, condannandoli per ‘manifestazione non autorizzata’. Le vittime dell’incredibile vicenda sono sette attivisti di diverse organizzazioni aderenti al Comitato Antifascista del Molise che il 29 settembre del 2011 avevano promosso un sit in per contestare la concessione di una Sala della Provincia ai fascisti da parte dell’amministrazione. Non è chiaro su cosa si sia basata la magistratura per punire i contestatori, visto che il sit in era stato autorizzato verbalmente dai responsabili dell’ordine pubblico.

I Pm Federico Scioli e il Gip Maria Luisa Messa hanno utilizzato contro i manifestanti un reato contemplato nel Regio Decreto 773/1931, in pieno regime fascista, contestando agli attivisti il fatto che il sit in fosse stato autorizzato a notevole distanza dalla sala della Provincia mentre i sette si sarebbero avvicinati troppo per intonare Bella Ciao.

Denuncia Italo di Sabato, Segretario regionale di Rifondazione Comunista del Molise e curatore del sito “Osservatorio contro la Repressione”, quella di Isernia è la “stessa Procura che ha archiviato gli esposti contro la riorganizzazione e l’apologia del fascismo” di un'organizzazione attiva sul territorio isernino dal nome “Fascismo e Libertà”.

Inoltre, raccontano al Comitato Antifascista, la locale Prefettura non solo non si era degnata di rispondere alle organizzazioni di sinistra che pretendevano l’annullamento della presentazione del libro da parte del gruppo di estrema destra, ma si era preoccupata di proteggerne lo svolgimento attraverso un imponente dispositivo di sicurezza che coinvolgeva decine di poliziotti, finanzieri e carabinieri in assetto antisommossa.

 


Di seguito la denuncia di Italo Di Sabato:

Succede a Isernia, città medaglia d’oro alla resistenza, che il 29 ottobre 2011 l’organizzazione neofascista Casapound organizza nella sala gialla della Provincia la presentazione di un libro….. Succede che Questore e Prefetto di Isernia, nonostante le proteste dell’Anpi e di organizzazioni politiche e sociali, e incuranti della legge 20 giugno 1952, n. 645 che sancisce il reato commesso da chiunque «faccia propaganda per la costituzione di un'associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista», oppure da chiunque «pubblicamente esalti esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche», concedano l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione dei “fascisti del III millennio” e militarizzano e blindano la città di Isernia con centinaia di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa…… Succede che cittadini democratici offesi dalla presenza dei neofascisti organizzino un presidio intonando “Bella Ciao”…. Succede che a distanza di 10 mesi dall’accaduto a sette antifascisti viene recapitata una condanna di decreto penale da parte della Procura di Isernia perché: "intonavano lungo via Graziani in prossimità del palazzo della provincia slogan del tipo <<il molise è antifascista>> ed intonando la canzone <<Bella Ciao>>"….. Quella stessa Procura che ha archiviato  gli esposti contro la riorganizzazione e l’apologia del fascismo (  un anno fa è stata archiviava una dettaglia denuncia presentata dal sottoscritto a danno di un organizzazione che opera sul territorio isernino e che si denomina “Fascismo e Libertà”) “ritrovi” un articolo del codice penale (artt. 110 c.p., 18 comma 5 Regio Decreto 773/1931) per avviare un procedimento penale… in poche parole “rispolverano” un vecchio articolo del codice penale approvato dal regime fascista nel 1931, per condannare gli antifascisti che cantavano un  inno di libertà come “Bella Ciao” e che difendevano con un presidio nonviolento le norme della Costituzione Repubblicana nata dai valori dell’Antifascismo…. Ora a fronte di tutto ciò non può che sollevarsi una forte e ferma indignazione contro questi “rappresentanti dello Stato Democratico” che con il loro comportamento hanno legittimato  ideologie e culture che sono al bando per legge nel nostro paese e che tali devono rimanere, L’autorizzazione alla manifestazione fascista e il decreto di condanna penale emessa dalla Procura della Repubblica di Isernia  rischiano di creare un pericoloso precedente in cui l’aggregazione fascista, nazista e razzista viene messa allo stesso piano della radicalità espressa da esperienze di autorganizzazione sociale e partecipazione democratica. La condanna agli antifascisti deve offrire una occasione di incontro e di discussione a tutti coloro che hanno colto la gravità del problema. C’è bisogno di dare una risposta politica forte e chiara al rigurgito fascista e all’ulteriore tentativo di sdoganamento e legittimazione da parte delle autorità competenti. Mobilitiamoci allora! La più concreta e viva solidarietà agli antifascisti condannati. Diciamo basta all'indifferenza di chi ritiene che movimenti che, si ispirano chiaramente al ventennio più buio della nostra storia, possano avere legittima cittadinanza politica nel nostro paese, con la complicità delle Istituzioni. Svegliamoci! Per difendere tutti insieme le nostre idee, i nostri diritti, i nostri spazi.

O capitano! Mio capitano!… | "Ci sono persone che sanno tutto e purtroppo è tutto quello che sanno." [Oscar Wilde]:

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