Un ragazzo perde un occhio durante la notte di San Lorenzo, arrestato ma subito rilasciato un simpatizzante di Casapound. Ma il cerchio si stringe intorno agli uomini di Iannone.
Venerdì dieci agosto, San Lorenzo, notte di nasi all'insù per guardare le stelle cadenti. Ad Ascoli Piceno va in scena la notte bianca, tutti alzati fino a tardi, negozi aperti e attrazioni da sagra di paese per quelli che non vanno al mare.
E' passata l'una di notte quando una quindicina di persone passano davanti a una sala giochi del centro ed entrano in collisione con altri ragazzi che stavano passando lì la serata. Scatta il parapiglia. Qualche “zecche di merda” di troppo, pare. Scene da cavalleria rusticana moderna: botte, cazzotti, panche degli stand che volano, cinghiate e bottiglie di vetro. La faccenda, comunque, si risolve nello spazio di un respiro e i quindici tornano velocemente da dove erano venuti. Passano i minuti, i quindici sono diventati il doppio e davanti alla sala giochi la situazione torna a farsi incandescente, anche se dall'altra parte non c'è più nessuno, solo uno sparuto gruppo di persone che non aveva partecipato alla scazzottata andata in scena qualche momento prima e che era lì solo per capire cosa fosse successo. Ma la volontà di imbastire un secondo round è troppa e allora la tensione risale alle stelle. R.V., 32 anni, si porta le mani al volto. Il sangue schizza, all'ospedale gli diranno che per il suo occhio sinistro non c'è nulla da fare. Secondo alcuni testimoni, prima di prendere il colpo in faccia, l'uomo sarebbe stato colpito anche da un sampietrino.
Il pomeriggio del giorno successivo, la Digos arresta F.S.S., 34 anni, sospettato di aver colpito R.V. con una bottiglia rotta e di avergli in questo modo causato la perdita di un occhio. La notizia fa il giro della città: “Hanno arrestato uno di Casapound”. L'associazione, dal canto suo, però smentisce: “la persona arrestata non è un nostro iscritto. E' stato un episodio isolato che nulla ha a che fare con noi”. Sarà, ma diversi testimoni hanno dichiarato che tra gli aggressori non erano in pochi quelli con le magliette di Casapound e su Facebook le foto di R.S.S. dietro striscioni inequivocabili o con la pettorina dei “fascisti del terzo millennio” in missione tra i terremotati dell'Abruzzo sono già un cult.
Intanto, le indagini proseguono: la Digos sta sentendo decine di persone “informate sui fatti” e quelli che si sono dichiarati presenti quella notte davanti alla sala giochi, ricevono in premio una denuncia per rissa. Tutto questo mentre R.S.S., dopo aver passato un paio di notti in carcere, è stato spedito ai domiciliari con la possibilità di uscire durante le ore diurne per andare a lavorare. La ricostruzione degli eventi intanto si arricchisce di nuovi elementi: alcuni hanno dichiarato che gli aggressori indossavano le magliette di Casapound e, addirittura, c'è chi dice di aver riconosciuto alcuni esponenti romani del gruppo, accorsi per incontrarsi con i camerati ascolani al Bolide, il loro locale futurista che aveva organizzato una “Notte Nera” da contrapporre a quella ufficiale organizzata dal Comune. Gli investigatori, poi, stanno cercando di capire da dove venissero le bottiglie di vetro – bandite dal Comune in occasione della Notte Bianca –, con i soli circoli privati che potevano disporne.
Da quando è avvenuto il fattaccio, i figliocci di Iannone sono scomparsi sia dai loro blog sia dalle vie della città, anche se sottotraccia si lavora per evitare vendette e rappresaglie, oltre che per cercare di salvare la faccia, negando anche l'innegabile.
Sul fronte politico, invece, a farsi sentire è stata solo Rifondazione Comunista che ha chiesto le dimissioni del sindaco Guido Castelli, uno che nei mesi scorsi non si è fatto scrupoli nell'appoggiare diverse sortite di Casapound, dalla targa di riconoscimento per aver spalato la neve, fino a diversi esponenti della sua giunta che hanno partecipato a incontri e dibattiti organizzati dall'associazione "di promozione sociale".
Altro fronte apertissimo è quello degli ultras, sempre più nervosi per la piega che stanno prendendo gli eventi da un paio d'anni a questa parte, cioè da quando Casapound ha fatto la sua apparizione in città e allo stadio: il recente arrivo di una bandiera degli Zeta Zero Alfa – il gruppo musicale di Iannone –, messa di fianco a uno stendardo della X Mas, ha fatto storcere il naso a molti.
Persino la città di Ascoli, scuotendosi un poco dalla sua tradizionale indolenza, comincia a nutrire qualche dubbio sui comportamenti di Casapound, sempre più nell'epicentro di un terremoto che potrebbe spazzarla via da un territorio che credeva di aver conquistato.