Pubblichiamo
un comunicato di Zona Ventidue e Laboratorio Sociale Largo Tappia
relativo ad una vile aggressione fascista avvenuta a Lanciano alcuni
giorni fa, commessa da noti esponenti della sezione locale di Casapound.
La nostra solidarietà ad Alessandro ed a tutti coloro che non abbassano
mai la testa di fronte allo squadrismo fascista.
A volte ritornano. Quei “bravi ragazzi” di Casapound.
Come la malerba che non muore mai e
torna ad infestare le strade. Come un germe, un virus che pensi di aver
curato, ma che poi torna a costringerti a letto. Così, dopo mesi di
silenzio, anonimato e dimenticatoio, Casapound Lanciano torna a farsi
sentire nella maniera in cui ci aveva abituato, la peggiore: con la
violenza e la prevaricazione.
Alessandro lo conosciamo bene. E’ uno di
quei ragazzi che decide disinteressatamente di impegnarsi per gli
altri. L’abbiamo visto al nostro fianco nella battaglia contro Ombrina,
nei cortei studenteschi, nelle battaglie per i diritti civili e per la
parità di genere, l’abbiamo visto alle nostre feste, ai nostri eventi, e
nelle quotidiane piccole lotte di ognuno di noi. E’ uno di quelli che
decidono di prendersi una responsabilità anche quando potrebbero
guardare dall’altro lato.
Qualche
giorno fa Alessandro è stato aggredito. Ha riportato un trauma cranico,
una prognosi di dieci giorni, oltre che svariate lesioni ed ecchimosi
al volto. L’hanno picchiato in cinque, senza dargli neanche il tempo di
reagire, colpendolo alle spalle e accanendosi sulla sua faccia e sulla
sua testa con calci, pugni e sputi. Da vili e da codardi. Quando gli
amici di Alessandro sono riusciti a fermarli, lo hanno lasciato a terra,
con la faccia sporca di sangue e il fiato spezzato. E’ successo alla
Stazione Vecchia, in quel momento piena di persone, di ragazzi e
ragazze, che magari hanno visto, e che di sicuro avrebbero potuto fare
qualcosa. In sottofondo c’erano gli spari della nottata di Lanciano.
Forse coprivano il rumore delle grida e delle botte, fatto sta che
Lanciano era con lo sguardo all’in sù e oltre ai due amici, accorti
quasi per caso, Alessandro se l’è dovuta vedere da solo contro cinque.
“Antifascista di merda” è l’ultima cosa che si è sentito dire.
Quelli
che l’hanno picchiato sono esponenti di Casapound Lanciano, quelli che
si sono candidati alle elezioni comunali nella coalizione democristiana
di Tonia Paolucci, quelli che solo nell’ultimo anno: hanno picchiato un
minorenne ad una festa d’istituto, hanno minacciato e circondato in
venti la casa dove un nostro compagno di Zona Ventidue abitava con la
compagna; quelli la cui reputazione si basa sulla violenza, sul timore
che ne consegue, e sull’omertà che li nasconde. Alessandro però li ha
riconosciuti, e alla fine ha deciso di denunciarli.
Pubblichiamo questa storia per due motivi:
il primo è che ci siamo stancati ogni
volta di dover ricordare alla comunità, ma soprattutto agli
amministratori, che razza di pericolo rappresenti Casapound. Li abbiamo
smascherati quando fingevano di essersi rabboniti, abbiamo dimostrato
quanto la loro idea politica fosse nociva oltre che idiota, abbiamo
cercato di informarvi, spiegando che hanno gli stessi comportamenti
squadristi in ogni contesto, in ogni Città, e che quelle che vediamo a
Lanciano sono pratiche che si ripetono sistematicamente ovunque ci sia
una sede di Casapound; l’abbiamo fatto facendo cultura, con il mese
della Resistenza, con la rimozione dei fasci littori dal Teatro e con
tanti altri eventi; l’abbiamo fatto facendo politica, portando avanti
un’idea antifascista, antirazzista ed antisessista di società, e
arrivando a proporre all’amministrazione una delibera in cui si vietasse
l’occupazione di spazi pubblici alle organizzazione neofasciste a
Lanciano. Torniamo a rinnovare questo invito all’amministrazione,
affinche alle chiacchiere seguano i fatti.
Speriamo che questa sia la volta buona per essere ascoltati.
Speriamo che questa sia la volta buona per essere ascoltati.
Il secondo motivo è che troppe volte
violenze come questa sono rimaste nascoste e impunite. Troppe storie
abbiamo sentito senza poter reagire perchè chi era vittima aveva paura
di diventarlo di nuovo. Troppe volte non abbiamo agito perchè ci hanno
chiesto, per timore, di non farlo.
La scelta di Alessandro è una scelta coraggiosa che speriamo possa essere di esempio e di avvertimento per altri ragazzi e ragazze che hanno subito o stanno subendo ma hanno paura di reagire. Perchè il prossimo a doversi difendere da solo contro cinque, sappia che alle spalle ha una comunità forte e coesa che non ha paura di rispondere. Perchè alla fine, non ci siano più violenze e violenti.
La scelta di Alessandro è una scelta coraggiosa che speriamo possa essere di esempio e di avvertimento per altri ragazzi e ragazze che hanno subito o stanno subendo ma hanno paura di reagire. Perchè il prossimo a doversi difendere da solo contro cinque, sappia che alle spalle ha una comunità forte e coesa che non ha paura di rispondere. Perchè alla fine, non ci siano più violenze e violenti.
Zona Ventidue
Laboratorio Sociale Largo Tappia Lanciano
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