Il 30 Settembre 1977 venne organizzato
una manifestazione per protestare contro i gravi fatti avvenuti nei
giorni precedenti: il ferimento di una giovane di sinistra a opera di
neofascisti.
Il clima era teso in quel periodo, le azioni fasciste contro i militanti di sinistra all’ordine del giorno.
Un gruppo di compagni del movimento si
trovò in Viale medaglie d’oro, vicino ad una sezione del Movimento
Sociale Italiano da cui uscirono alcuni militanti di estrema destra che,
preceduti da un blindato della polizia che si trovava nelle vicinanze,
avanzarono verso i manifestanti.
Dal gruppo dei neofascisti furono sparati alcuni colpi di pistola verso alcuni giovani ed uno di questi colpì Walter Rossi alla nuca che morì prima dell’arrivo in ospedale.
Insieme a lui, un’altra persona venne raggiunta dagli spari, un benzinaio che rimase ferito.
Durante i funerali che si tennero nei giorni successivi, 100 mila persone salutarono Walter sulle note dell’Internazionale.
Cortei e manifestazioni riempiono le
giornate successive in tutta Italia, con sedi e ritrovi dei fascisti
devastati e dati alle fiamme.
In seguito non venne preso nessun provvedimento nei confronti dei poliziotti presenti.
Con ampio ritardo, vennero arrestati 15 fascisti tra i quali Riccardo Bragaglia, risultato positivo al guanto di paraffina.
Ben presto verranno però scarcerati e
prosciolti dall’accusa di omicidio volontario e tentato omicidio, e in
seguito da quella di rissa aggravata.
Nel 1981 alcuni pentiti indicarono nei fratelli Fioravanti e in Alibrandi i possibili assassini.
Cristiano Fioravanti, arrestato per
appartenenza ai Nar, ammise di essere stato presente ai fatti armato di
una pistola, a suo dire difettosa, fornitagli da Massimo Sparti.
Attribuì ad Alessandro Alibrandi il colpo mortale.
In seguito alla morte di Alibrandi in
uno scontro a fuoco con la polizia, il procedimento penale fu
archiviato. Fioravanti, che ora vive sotto falso nome coperto dallo
Stato, venne condannato a nove mesi e 200 mila lire di multa solo per i
reati concernenti le armi.
Paradossalmente, la vicenda giudiziaria
si è definitivamente chiusa nel 2001 con l’incriminazione di tre
compagni di Walter per falsa testimonianza.
Nel 1997 è stata aperta l’ “Associazione
Walter Rossi” che si occupa D’individuare i responsabili dell’omicidio,
ma anche di raggiungere la verità sulle uccisioni di altri militanti
della sinistra e sulle stragi e gli attentati che hanno caratterizzato
il nostro paese durante gli anni di stabilizzazione violenta del potere
che si è espresso attraverso la strategia della tensione.
” Per rendere giustizia alla memoria di quegli anni, sconfiggere la criminalizzazione delle lotte, opporre un rifiuto al revisionismo storico che intende relegare l’antifascismo e il comunismo fra i fatti ormai superati, che ci vorrebbe uniformati e integrati in una società basata sull’ingiustizia e l’oppressione.”
” Per rendere giustizia alla memoria di quegli anni, sconfiggere la criminalizzazione delle lotte, opporre un rifiuto al revisionismo storico che intende relegare l’antifascismo e il comunismo fra i fatti ormai superati, che ci vorrebbe uniformati e integrati in una società basata sull’ingiustizia e l’oppressione.”
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